Chi?

La mia foto
Namur, Belgium
Gattofila, razionalmente disordinata, ossessivo-compulsiva part-time.

sabato 23 gennaio 2016

Il condominio del mistero

Sono ormai trascorse due settimane (due settimane?!?!) dal mio trasferimento, ma nella mappa mentale che ho dello stabile ci sono ancora parecchi buchi e parecchi punti interrogativi: come si chiama la ragazza col velo che ho incontrato in lavanderia? Perché quella del 503 ha avuto chiaramente paura di me nell'ascensore? Chi produceva quegli evidenti rumori di attività sessuale che ha sentito Viviana (la mia amica del piano di sotto) martedì notte?

Ma soprattutto, visto che mi concerne più da vicino, chi diavolo è il mio dirimpettaio (203)?
Immagino già la possibile domanda: "possibile che tu in due settimane non abbia mai incontrato il tuo dirimpettaio?".
Eh.
Della sua esistenza ho avuto testimonianza solo indirettamente: l'ombrello davanti alla sua porta che spariva e compariva; la puzza di cibo bruciato che si spandeva nel pianerottolo da casa sua; la pesante musica house che si sentiva due giorni fa. Alle nove di mattina.*
Chi fosse questo dirimpettaio, però, non lo sapevo. Fino ad oggi.

Dati i mille misteri che circondano questo condominio, qualunque indizio è fondamentale e notabile.
Quando lo scorso weekend al rientro da una passeggiata, io e G. abbiamo scorto da lontano qualcuno scendere da una macchina parcheggiata di fronte al portone ed entrare, mi si sono drizzate subito le orecchie: non avrei saputo riconoscere la persona, ma la macchina era targata Deutschland. Un'informazione sempre utile.
Arrivati all'ascensore: sorpresa!, stupore!, l'ascensore si era fermato al secondo piano (e non avevamo visto nessun altro salire o scendere). Dato che ogni piano ospita solo due appartamenti, potevo presupporre fosse stato quindi il dirimpettaio, la persona a scendere dalla macchina!
Vabbè, è tedesco: non sarà molto, ma sappiamo già qualcosa.

Qualche giorno dopo, il colpo di scena: uno strano idioma sento provenire dall'appartamento. Assolutamente sconosciuto, ma classificato immediatamente come asiatico. Ohibò!
Rosa dal dubbio, ho un'intuizione geniale: controlliamo il cognome sul citofono! HOANG.
Aribò!
Essendomi convinta di essermi sbagliata, ho deciso di proseguire la mia vita, non lasciandomi tuttavia abbattere dalla tremenda sconfitta delle mie capacità deduttive.

Poi oggi. L'incontro.
E' stato tutto talmente veloce da sembrare quasi non avvenuto: le porte che si aprono contemporaneamente, un "Hi!" scambiato senza vedersi (c'è l'ascensore di mezzo), gli affacci reciproci e poi...

"Kneztfruppealegnegwurstelwerenkrafen Deutschland?"


...



Ma mo' questo, che vorrà? Vado pure di corsa che sennò ri-occupano la lavatrice.
Allora, 'sta lingua è chiaramente tedesco. Ho riconosciuto Deutschland nella frase. E' una domanda. M'ha vista bionda, con gli occhi azzurri, vorrà sapere se so' tedesca. Si, ci sta, buona interpretazione.

"Nope".

E mi ha chiuso la porta in faccia.

...


Vari sono i misteri che ancora circondano la figura del dirimpettaio: chi è che parlava asiatico?
Perché brucia sempre il cibo?
E' solo stranuccio forte, o la mia risposta meritava la porta in faccia? E allora...

Cos'avrà voluto dire?!




Ps: qualcuno suggeriva che la risposta giusta fosse "I don't speak German". Non dissento, ma una risposta a caso dopo una sommaria interpretazione di una lingua non capita rientra più nel personaggio.


* Va detto, si udiva solo nel pianerottolo. Quindi non infastidiva. Ma sottolinearlo nel paragrafo avrebbe tolto molta verve al racconto.

Nessun commento:

Posta un commento