Chi?

La mia foto
Namur, Belgium
Gattofila, razionalmente disordinata, ossessivo-compulsiva part-time.

lunedì 18 gennaio 2016

Accadono cose a Namur #1 : lo stendino

Ho il vago sospetto che cose accadano un po' dappertutto, ma mi sembra evidente che qui scarseggiamo a fantasia riguardo ai titoli. Ma procediamo.

Il piccolo monolocale che l'università mi ha messo a disposizione (affinché lo pagassi, ça va sans dire) si è presentato completamente ammobiliato, compresi gli elettrodomestici fondamentali (fornelli e frigo). Optional a sorpresa: piumone e lenzuola (manna dal cielo!), un po' di stoviglie spaiate, alcune pentole e padelle (quelle antiaderenti, tutte rigorosamente rigate), un rotolo di carta igienica.

Per tutto il resto, c'è Mastercard. La mia.

Avete idea di quante piccole, indispensabili cose usiamo nelle nostre case? Ho passato un'intera settimana andando almeno una volta al giorno a comprare qualcosa che avevo inevitabilmente non considerato nell'escursione precedente.
Tra gli infiniti oggetti mancanti e indispensabili, figurava lo stendino. La scelta è ricaduta su un uno stendino verticale dotato di ruote e mille possibili configurazioni (mi piace pensare di averlo scelto per logici criteri, ma forse poter fingere di giocare di nuovo ai lego ha avuto la meglio): trenta euro. Dovrebbe portarmi pure il caffè a letto, per costare trenta euro.*

Comunque!, entusiasta di avere tra le mani il desiderato oggetto ("Posso fare una lavatrice!": pensiero random da massaia-wanna-be), mi incammino per quei dieci minuti che mi separano da casa, sotto gli sguardi un po' perplessi e un po' divertiti dei frequentatori delle strade.
Beh!, sfido chiunque a trasportare uno stendino di un metro e ottanta in modo aggraziato. Aggiungiamoci la mia nota leggiadria...
Tutto bene lungo la via principale, che pigramente attraverso i palazzi, le chiese e i negozi risale verso il grande incrocio che delimita il centro; tutto tranquillo nella traversa che si imbocca ad un certo punto verso casa, una viuzza circondata da alti edifici massicci.
Ma ecco che svolto in una piazza, ampio spazio aperto. E tira vento. Molto vento. Tantissimo vento.



E sapete cosa fa effetto vela? Molto effetto vela? Tantissimo effetto vela?
Uno stendino da un metro e ottanta incelofanato, dannazione, ecco cosa fa effetto vela!
Soprattutto se il vento sembra provenire da tutte le direzioni e non c'è modo di minimizzare la superficie esposta.

Sono stati i trecento metri più faticosi della mia vita, con raffiche assassine che continuavano a colpirci e destabilizzarci. Ma noi no!, non ci siamo arresi!, e abbiamo proceduto imperterriti fino alla fine!, superando ogni angolo, ogni marciapiede. E senza colpire nessuno nel frattempo!

... salvo poi arrivare a casa madida di sudore e meritare d'esser messa io in lavatrice, con vestiti e tutto. Ma avrei avuto uno stendino adeguato!







"Ma non potevi bucare il cellophane?"

Eh, oh. Non c'ho pensato.



*io ho atteso invano. Ma questo il caffè non lo fa.

Nessun commento:

Posta un commento